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Visualizzazione dei post da settembre, 2013

OMAR GALLIANI: arte e vino, volando a caval di lapis

Opera di Omar Galliani Ogni donna vorrebbe essere ritratta da lui o meglio, dovrebbe desiderarlo. Io senza dubbio, sì. La sua capacità di percepire dolcezza e tenacia oltre ad una miriade di altre piccole sfumature nei volti di donna, dalle dimensioni non indifferenti immobili nei suoi dipinti, è pari ad un’impronta digitale. Omar Galliani è un artista emiliano, come me, nato nel 1954 a Montecchio Emilia. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna e gode di un curriculum che lo vede protagonista nel mondo che più gli appartiene dal 1979 quando viene insignito del premio Faber Castell a Norimberga. Non voglio raccontarvi ciò che con molta semplicità potreste trovare nei motori di ricerca ma piuttosto del mio incontro con la sua persona. L’occasione del nostro colloquio è stata la sua mostra in un luogo insolito a me molto caro, ovvero una cantina vinicola ma di questo vi racconterò in un altro momento. Mi viene presentato da un amico comune. E’ molto al

PARIGI: DOLCE DORMIRE

Ho già visitato Parigi una prima volta, quella nella quale assolutamente devi vedere tutto quanto di bello ti offre e non è poco, in due giorni. Quella nella quale non puoi ripartire senza un souvenir della Torre Eiffel o di un brandello finto-egizio acquistato velocemente al Museo del Louvre. Parigi è una città talmente ricca di storia, cultura, architettura, arte, formaggi, baguette e vino francese, con quello stile Marie Antoniette tra sfarzo e rigore ottocentesco che si imprime indelebile nella memoria di una vita.  Ora sei nuovamente qui e finalmente puoi goderti l’anima di questa metropoli. Non ti precipiti da un monumento all’altro con qualunque mezzo, perché lo hai già visto, non brami lo shopping forzato, perché l’hai già fatto, non cerchi le cartoline per un branco di amici in attesa perché le hai già spedite, non devi acquistare souvenir per l’intero quartiere perché li hai già portati. Spontaneamente verrebbe da chiedere: “Ma cosa ci vai a fare ancora