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Visualizzazione dei post da luglio, 2011

VIGNETO A FORMA DI CUORE di Monica Brini

Cuori . Acquarello di M.Brini Sono solo pochi mesi che abito qui e soltanto oggi mi sono accorta che quel vigneto, difronte a casa mia ha la forma di un cuore. Un cuore perfetto, un cuore gonfio. Il colore rosso amaranto delle foglie d’autunno, completano la reale fotografia del pittoresco panorama che mi sorveglia ogni mattina. “Che strano. E’ veramente un cuore. Un cuore enorme. Chi avrà avuto la bizzarra idea d’impiantare un vigneto, in un terreno a forma di cuore?” Sta diventando un’ossessione. Appena sveglia, apro la finestra per assicurarmi che il cuore ci sia ancora. Quando mi rilasso in giardino, a volte, senza rendermene conto, alzo la testa per controllare se vi sono movimenti all’interno del vigneto a forma di cuore. Un giorno decido che dovevo saperne di più. Ho appena mangiato la mia dietetica insalatona quando sento forte il desiderio di raggiungere il vigneto. “C’è qualcuno al centro del cuore. Forse è lui il romantico ideatore.” Mi infilo gli stivali di gomma e cammi

TAKE THAT MILANO 12 Luglio 2011 di Monica Brini

Biglietto del concerto incriminato Non ero mai stata a San Siro prima d’ora. A Milano ci sono 37° all’ombra. Non un filo d’aria, a tratti nuvoloso, abbastanza per lasciarti senza fiato e con il corpo pieno di microgocciole appiccicose, in certi casi, puzzolenti. Più di 78.000 portatori urlanti di gas e acqua aromatizzata, sono presenti all’evento dell’anno. Me compresa. Oltrepassati i cancelli alzo lo sguardo verso l’alto. L’astronave parcheggiata che mi sovrasta, imponente e inquietante mi ha letteralmente prosciugato l’ultima riserva d’aria custodita gelosamente nel più nascosto meandro dei miei polmoni. “ Amore, ho comprato i biglietti per il concerto dei Take That. Sarà meraviglioso vederli ancora insieme.” Sarebbe stato meraviglioso semplicemente vederli. Terzo anello verde non numerato. Più o meno all’altezza della terzultima fila, a partire dal prato. Se considerate di poter contare i presenti dal basso verso l’altro noi eravamo la settantasettemila novecentocinquantesima

IL #MOSCATODISCANZO di Monica Brini

Ho scoperto il Moscato di Scanzo o meglio, ho scoperto Scanzo e il suo Moscato. Mi trovo sulle colline bergamasche nel comune di Scanzorosciate nella più piccola DOCG d’Italia dove si produce uno dei vini più antichi frutto di un vitigno autoctono vinificato in purezza. Una sorprendente alchimia per un piacevole incontro. Vigneto della Cantina Ronco della Fola Vigneto della Cantina Ronco dell a Fola Non amo particolarmente i vini dolci pertanto sono alquanto prevenuta. Ciò accentua la mia gratificazione inaspettata nel compiacermi del fatto che l’intensità e la pienezza di questo nettare dal colore carico del rubino più prezioso, rendono gradevole la delicata dolcezza che si percepisce senza annullare l’esplosione di frutti rossi e di speziato che ti avvolgono e persistono fino al secondo sorso. Dal vigneto di Ronco della Fola Se desiderate provarlo, cercatelo ma se la Regina Elisabetta II d’Inghilterra è già passata non avete speranze. Il Moscato di Scanzo ha u

COLLIONIZZATI IN #FRIULI di Monica Brini

“Vedrai che ci divertiamo!” Questo è l’elogio estremo di mio marito tutte le volte che si infossa nel tentativo di convincermi ad intraprendere viaggi apparentemente inaffrontabili. “Allora, scendi con la macchina a Scandicci, parcheggi non so dove poi prendi il Tramvia che ti porta in stazione. A quel punto hai subito la Freccia Rossa ma siccome è diretta a Milano devi scendere a Bologna. Lì puoi prendere un altro treno per Verona, accertati che sia diretto. Io ti aspetto alla stazione di Verona con l’auto e andiamo dritti dritti a Gorizia. Dopodichè in dieci minuti siamo a San Floriano del Collio.” Avete capito bene: “.. in soli dieci minuti siamo a San Floriano.” Non importa se prima dovrò sopportare un viaggio di circa dieci ore per percorrere poco meno di 400 chilometri con solo 35° all’ombra. In realtà questo viaggio non mi sembrava così allettante. Ho bofonchiato un po’, anzi molto ma ho ceduto, in parte. Come potete immaginare, benchè tentata, ho dovuto rinuncia

RISOTTO AL #SAGRANTINO di Monica Brini

Io adoro cucinare. Quando posso lasciarmi travolgere dall’oblio dei fornelli, sono estasiata. Le nuove ricette sono per me come una sfida olimpica. Quella mattina mi alzai con il desiderio di cucinare, ancora una volta, il mio piatto preferito, l’apice del mio talento, il sunto del mio sapere culinario: il risotto con Sagrantino e gorgonzola. Ancora prima di aprire gli occhi mi pregustavo il sapore piccante, leggermente acidulo del delizioso cibo, completamente a fuoco, quasi reale e fumante nel mio immaginario. Non potevo e non volevo resistere. Mi alzai delusa quando mi resi conto che erano solo le sette e mi aspettava una tazza di latte e caffè, una fetta biscottata con burro e marmellata di more e nient’altro. Non dovevo perdere tempo. Controllai nel frigorifero se avevo gli ingredienti. Il gorgonzola c’è, perdipiù freschissimo. L’ho comprato da Antonio al mercato del venerdì. E’ il migliore in circolazione. Lo scalogno, l’olio, il brodo vegetale e il riso carnaroli