Opera di Omar Galliani |
Ogni donna vorrebbe essere ritratta da lui o meglio,
dovrebbe desiderarlo. Io senza dubbio, sì. La sua capacità di percepire
dolcezza e tenacia oltre ad una miriade di altre piccole sfumature nei volti di
donna, dalle dimensioni non indifferenti immobili nei suoi dipinti, è pari ad
un’impronta digitale.
Omar Galliani è un artista emiliano, come me, nato nel 1954
a Montecchio Emilia. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna e gode
di un curriculum che lo vede protagonista nel mondo che più gli appartiene dal
1979 quando viene insignito del premio Faber Castell a Norimberga. Non voglio
raccontarvi ciò che con molta semplicità potreste trovare nei motori di ricerca
ma piuttosto del mio incontro con la sua persona.
L’occasione del nostro colloquio è stata la sua mostra in un
luogo insolito a me molto caro, ovvero una cantina vinicola ma di questo vi
racconterò in un altro momento.
Mi viene presentato da un amico comune. E’ molto alto e
completamente vestito di nero. Questo basterebbe per intimorire chiunque al
primo approccio. Poi mi stende la mano, il suo viso è rassicurante e mi dice:
“Piacere Omar”. Sobbalzo nascondendo il mio entusiasmo nel riconoscere un
familiare accento e subito si scioglie quell’apparente soggezione che
normalmente provi di fronte ad un artista di fama mondiale, quale lui è. Ed
ecco che io con la mia ballerina raso suolo, mi presento dichiarando con enfasi
la mia passione viscerale per l’arte contemporanea in genere.
Opera di Omar Galliani |
Ho come la sensazione di parlare con un compagno di liceo
tale Paolo di origine reggiana. Stesso accento, simpatico e stessa cadenza.
Come tutti gli artisti, le mie curiosità espresse nei confronti dei suoi
dipinti hanno acceso in lui una luce abbagliante che si è consumata solo al
termine del dettagliato racconto della realizzazione di una delle sue opere.
Sono rapita e muoio dalla voglia di carpire qualche trucco della sua
particolare tecnica pittorica.
Probabilmente ai suoi occhi sarò apparsa come una
principiante in cerca d’ispirazione oppure una folle attacca bottone ma ad un
certo punto ero talmente in sintonia che mi sembrava quasi di discutere con il
mio professore di disegno dal vero all’Istituto D’Arte. “Monica mi raccomando
il chiaro-scuro, fai bene lo sfumato.”
Matita, volto di donna, disegni gemelli, tavole di pioppo e
ali d’angelo rosse. Questa è l’essenza attorno alla quale il lavoro di Omar di
sviluppa dando origine ad opere di una sensibilità disarmante, emotive ed
emozionanti per la dolcezza espressiva che trasmettono. La sua capacità di
manipolare e graffiare la materia prima, sfruttandone ogni traccia o solco al
fine di rendere viva, una superficie che diventa culla perfetta per una
quantità di grafite utile e necessaria a renderla fondamentale nutrimento
dell’opera stessa, è unica.
E’ generoso nella sua dettagliata spiegazione di questa
tecnica e io già mi vedo all’opera nel goffo tentativo di riprodurre qualcosa
che anche se lontanamente possa assomigliare al suo racconto.
Opera di Omar Galliani |
Mi parla in particolare di un’opera qui presente che fa
parte della monumentale “The Russian Soul”, un pannello lungo 16 metri e alto
tre dove sono ritratti 40 volti di donne russe, selezionate dopo una lunga
ricerca pilotata. L’opera fu esposta qualche anno fa alla “K35 Art Gallery di
Mosca” quale tributo alla memoria di un’eredità storica attraverso queste
particolari immagini delle proprie donne. Il pannello collage, oggi non esiste
più perché in seguito alla mostra, fu smembrato in 40 sottopannelli e ciascuna
delle protagoniste entrò in possesso del proprio ritratto.
Uno di questi è qui, proprio davanti ai miei occhi,
indifferente spettatore di questa giornata.
Ringrazio Omar per il tempo che mi ha dedicato anche se
sarei rimasta a parlare con lui ore e ore ma il suo tempo è prezioso e altre
persone vogliono goderne.
E le ali d’angelo rosse a firma di ogni sua opera? Questo è
senza dubbio l’aspetto che più mi appartiene. Ha a che fare con la libertà, la
voglia di esserci ma poi sparire velocemente, la necessità di volare ed avere
una visione sopra le righe di ciò che succede e molto di più. Perché rosse,
perché è vita, bizzarra ma vita.
Quando ami l’arte contemporanea e sei curioso, hai bisogno
di andare a fondo e capire come nascono queste opere dal significato spesso
celato. Se ti capita di capirne e condividerne l’anima è una sensazione
estremamente appagante, particolare e indelebile.
Omar Galliani è presente ancora per pochi giorni, fino al 30
settembre a Venezia per la 55°Biennale. Espone con un’installazione a titolo
“The Dream of Eurasia”. Inoltre è presente con una temporanea, “Il
sogno della Principessa Lyu Ji” presso il Caffè Florian in Piazza San Marco.
Info:
www.omargalliani.com
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