C'era una volta, molti anni fa, quando Marzo era un mese invernale e in montagna potevi sciare, quando il piumone sul letto aveva un senso e le formiche, ancora al primo sonno, russavano rintanate nella loro alcova, ecco a quel tempo prendersi un'influenza era quasi una liberazione. Niente scuola o lavoro, coccole dalla famiglia, Viks Vaporub sotto ai piedi e sul petto, una coperta calda, un brodino di carne, calore umano e un paio di giorni a letto. Oggi, abbiamo una temperatura esterna di 27°, i tulipani hanno già fiorito, le api sono impazzite, il gatto partecipa a scorribande notturne a caccia di neo-malcapitati ed io sono stata colpita dal più potente virus in circolazione. E' sceso da un pianeta avverso e si è introdotto nel mio corpo, come un infido alieno, creandosi un facile varco dalle narici. Una volta dentro ha deciso di scatenare la terza o quarta guerra mondiale formato bacillo. Febbre? No, febbrone da cavallo 38°e mezzo costante. Tosse? No, bronchi...
RACCONTO LE MIE EMOZIONI, SPESSO NEL MOMENTO ESATTO IN CUI LE VIVO