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LAMOLE: il Chianti più intimo


"I Profumi di Lamole" rassegna enogastronomica

E’ incredibile come si possa vivere in un luogo per oltre dieci anni ed accorgersi solo dopo tanto tempo del valore dell’atmosfera bucolica che preserva.
Lamole è un piccolo borgo sito a pochi chilometri da Greve in Chianti. Per raggiungerlo devi percorrere una strada tortuosa e stretta a volte senza protezione dove nessun mezzo si annuncia suonando. Pertanto possiamo affermare che arrivare a Lamole può essere considerata una vera impresa.
Una delle vedute panoramiche da Lamole
Per guadagnarsi l’ambita veduta panoramica dalla terrazza di Lamole devi essere dotato. Dotato di pazienza, quando incontri avanti a te un trattore, un cingolato o un’ApeCar, perché in nessun caso puoi superare a meno che non ti sia permesso da chi ti precede; dotato di coraggio, messo alla prova durante i tratti di strada senza protezione che incontrerai salendo; dotato di tenacia, quando hai la percezione di esserti perduto tra le colline boschive del Chianti; dotato di una buona dose di tenerezza, quando ti attraverseranno la strada cuccioli di cinghiali, daini o cervi o meglio ricci, donnole, scoiattoli e molti altri ignari abitanti del luogo e tu sarai pronto a centrarli in pieno dovendo scegliere tra loro e il precipizio; dotato di amore per la natura, quando l’istinto di raccogliere le migliaia di Iris che incontrerai ai bordi della strada, coltivati con attenzione dai residenti durante l’inverno, sprigioneranno il loro richiamo; dotato di ottimi riflessi, quando dopo una curva cieca ti troverai di fronte il muso blu del pullman di linea. Se ritieni di possedere tutte queste doti, sei pronto per intraprendere i circa dieci chilometri che separano Greve in Chianti da Lamole. 
Iris o Giaggiolo


Quando giungerai a Lamole, prima ancora di capire esattamente dove ti trovi, la cosa migliore che tu possa fare è andare nell’unico locale esistente in paese, sederti e ordinare un bicchiere di buon Chianti. Filippo e Paolo ti accontenteranno e riusciranno a farti sorridere così che ebbro e felice inizierai ad assaporare la magia di questo luogo.
Piazza di Lamole durante la rassegna "I Profumi di Lamole"
Alcuni dei vini esposti alla rassegna
La finestra del mio ufficio si apre su un tratto di strada. Uno dei pochi rettilinei nella località di Pile, indicativamente a metà del percorso per salire a Lamole.
Essere sulla strada, da queste parti, è senza dubbio un valore aggiunto. Significa non essere isolati, non dover percorrere chilometri di strada bianca e polverosa per andare a casa con il rischio di rimanere impantanati, significa vedere il postino, incontrare qualcuno da salutare saltuariamente.
Posso affermare con certezze che vivere sulla strada qui a Pile non ha niente a che vedere con il vivere sulla strada in una qualunque città.
Voi non la vedete ma proprio lì tra la lavanda e l'oliveta...
c'è la strada che collega Greve in Chianti a Lamole
Questa mattina ho iniziato a lavorare presto e per un lungo periodo di tempo sono stata accompagnata solo dal canto degli uccellini, dal grido minaccioso lanciato da un falco in quota, dal verseggio di una tortorella accovacciata su un vecchio pilone della luce che fraseggia con una compare. Poi è iniziato il movimento. Sono passate quattro auto, un gatto miagolante in cerca di cibo, una decina di ciclisti, qualche turista a piedi e il fattore in procinto di potare gli olivi. Più tardi dovrebbe strombazzare uno dei due autobus di linea della giornata.
Uno dei tesori preziosi di Lamole: la vigna
Puoi anche fare della vigna un
luogo di gioco insolito
Lamole, oltre ad essere un piccolo angolo tranquillo e riservato, custodisce alcuni preziosi tesori di inestimabile valore. Il panorama salendo, conserva diffusi terrazzamenti vitati alternati ad ampie olivete e boschi intatti nel loro portamento selvaggio.
L’aria è rigonfia di profumi intensi ed acuti che riemergono quali caratteristiche di finezza e florealità, nei vini prodotti in questa zona.
I vigneti si trovano fino a quasi 650 metri pertanto, la maturazione più tarda, le escursioni termiche assai pronunciate, la lieve brezza quasi costante durante il periodo estivo, il terreno arenaceo, alternato ad inserti calcarei, sono elementi che determinano la qualità di un nettare prezioso e riconosciuto in tutto il mondo.
Veduta di Lamole dal giardino di casa
Il Chianti prodotto sulle colline di Lamole rappresenta la vera essenza di questo angolo di terra nel quale convivono delicatezza, forza, freschezza e complessità.
Nel centro del paese c’è un ristorante, già menzionato, una fermata del pullman, tre panchine, una piazza sulla quale svetta fiero il campanile della Chiesa dedicata a San Donato.
Questo è il vero fulcro della vita di paese che unito al circolino, autogestito dagli abitanti in forma volontaria, rappresentano quanto di più ecosostenibile esista.
Però non fatevi ingannare. Nelle colline di Lamole vivono e hanno vissuto molte personalità illustri di ogni nazione.
Noto abitante di Lamole, Jack Capuccino
La nota scrittrice Oriana Fallaci ha vissuto con la sua famiglia proprio lungo questa tortuosa stradina di campagna e proprio qui, forse, ha elaborato alcuni dei suoi scritti più intimi e privati.
Se sei appassionato di cineturismo, il famoso film di Kenneth Branagh “Molto rumore per nulla” tratto dall’omonima commedia di Willim Shakespeare fu girato qui a Villa Vignamaggio nel 1993 dove vissero, per l’intera durata delle riprese, attori del calibro di Emma Thompson, Denzel Washington, Kate Beckinsale, Keanu Reeves e Michael Keaton.
Inoltre pare che da alcuni scritti rinvenuti, la famosa Monna Lisa dipinta da Leonardo da Vinci, altro non sia che la figlia di Anton Maria di Noldo Gherardini, proprietario all’epoca di Vignamaggio il cui panorama appare sullo sfondo del noto dipinto.
Sembra incredibile ma Lamole è anche la sede, da oltre 25 anni di una Stagione Concertistica tra le più prestigiose del territorio nazionale.
Copertina del libro in questione
Proprio in questi giorni è stato presentato un libro che omaggia il lavoro svolto da questa Associazione travolta dall’entusiasmo di un uomo, un frate, Padre Valente Gori che possedeva un grande talento, “l’orecchio assoluto”, ovvero la rara capacità di identificare una nota musicale avendola ascoltata una sola volta senza l’aiuto di un suono di riferimento, completamente dedito alla divulgazione di testi originali di musica sacra da lui interamente tradotti.
Tra i co-autori di questa piccola opera ci sono anch’io ma questo è un caso.
L'introduzione al libro
Come forse è un caso che sia venuta a vivere proprio qui, lontano dalla mia famiglia di origine, lontano da parenti e amici d’infanzia per ricercare un’identità nascosta, alimentata e ritrovata tra cipressi secolari, (vedi articolo dell'11/02/13) ignari osservatori e  abili guardiani di questo copioso lembo di terra.

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