La Poesia è la vera rude espressione del nostro cuore. Ne è
la voce piena. Quando non puoi più soffocare alcun sentimento, questo è il
momento di dar modo alla tua gioia, al tuo dolore, al tuo stato d’animo, di
esprimersi senza regole.
Così nascono le poesie più emozionanti. Dalla verità.
I giovani, gli adolescenti sono il rifugio della spontaneità
e coltivano un potenziale spesso inespresso, di cultura poetica. Non è un caso
se poeti del calibro di Giacomo Leopardi, Alessandro Manzoni o Giosuè Carducci
scrissero le loro prime odi in età adolescenziale. Le prime forti
palpitazioni vibranti sono scariche colme di un’energia che attende solo di
essere canalizzata. Gli stimoli che i giovani recepiscono sono nettamente
superiori a qualunque altra fonte d’ispirazione. Loro non hanno necessità di
cercare motivazioni, muse o tematiche forti, loro sono invasi quotidianamente
da milioni di eccitazioni benevoli o malevoli ma pur sempre scatenanti.
Spesso però non sono in grado di cogliere e sfruttare questo
valore temporaneo. Lo ignorano o peggio non sanno di possederlo o peggio ancora
lo sfruttano per banali esercizi virtuali.
Noi, adulti maturi, abbiamo il dovere morale di valorizzare
questo mastodontico nucleo vitale, affinchè i nostri giovani adolescenti si
sentano liberi di esplorare tutte le loro possibilità espressive.
Umiliarli, distruggerli psicologicamente, precludergli
informazioni, limitarli ad uno stereotipo di studente modello non sostiene la
loro comunicatività.
Un’esperienza personale.
Un giorno, frugando nel cassetto della scrivania sulla quale studiavo al
tempo del liceo, nella mia casa materna, trovo una miriade di fogliettini empi di
messaggi nei quali padroneggiano cuoricini di ogni genere e formato. Tra di essi trovo anche un piccolo quadernino con sopra scritto “Amore e amare”.
Apro. All’interno ci sono alcune poesie. Leggo le prime.
Pensiero
Il Sole,
un punto d’incontro.
Il Sole,
un modo per ritrovarsi e per dividersi.
Le Stelle,
tanti punti, un ricordo.
Le Stelle,
un modo per rendere più viva la notte.
La Vita,
la luminosità del Sole
con un briciolo di vivacità delle Stelle.
Uguale all’unico vero modo
di sopravvivenza.
Cosa succede
Il mare, il sole, la gente,
gli amici, gli incontri svaniti.
Allegria mi circonda,
una vita piena e gioconda.
Tristezza mi riempe il cuore
malinconia dentro mi muore.
Perché tu dirai,
perché non so.
Forse senza ragione
mi si spezza l’anima.
O forse per tante
il mio umore non è brillante.
Chissà, forse mi manca qualcosa o qualcuno
Ma mai nessuno.
Entrambe sono firmate con un solo nome: Monica.
Dopodichè più nulla fino ad un altro scritto risalente al
1999, senza alcun titolo.
Quando i momenti più intensi e più veri terminano
lasciando nella tua mente solo un dipinto,
immobile nei tuoi ricordi e testimoniano
i trascorsi di una vita sofferta illuminata solo
da attimi di falsa serenità,
è allora che devi cercare, nel profondo del tuo vivere,
la forza di seguire l’aria che respirando ti riempie
l’anima di speranza.
Firmato con un nome e un cognome: Monica Brini
Cosa sarebbe successo se qualcuno avesse colto il mio
disagio tra le righe di quei primi scritti fino alla consapevolezza giunta
notevoli anni a seguire?
Non lo saprò mai.
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