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IL CIPRESSO E LA CIPRESSA



La Toscana è la riconosciuta dimora di questo watusso della botanica. Da tempo risulta essere il simbolo dell’ambita vacanza in questa splendida regione. Non esisterà foto o cartolina, testimonianza di un trascorso toscano che non riprenda almeno un cipresso. La Regione Toscana ha organizzato, a novembre scorso, un convegno tenuto da esponenti dell’accademia dei Fisiocritici di Siena, a tema, “Il Cipresso, risorsa e simbolo del territorio senese”. Simbolo, di questo si tratta.
Nella mia città di orgine, Bologna, il cipresso è presente solo ed esclusivamente nei cimiteri. Cresciuta con questa convinzione, quando giunsi in Toscana, oltre dieci anni fa, per un lungo periodo a seguire, vissi nel dubbio che la gente seppellisse i propri deceduti nel giardino di casa. Plausibile. 
A tal proposito mi tornò in mente una poesia di Ugo Foscolo.
..........
All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne
Confortate di pianto è forse il sonno
Della morte men duro? Ove più il Sole
Per me alla Terra non fecondi questa
Bella d’erbe famiglia e d’animali,
e quando vaghe di lusinghe innanzi
a me non danzeran l’ore future .......
"Ma sì, piantiamo qualche cipresso in più..." 
Un giorno, camminando nel centro del piccolo borgo di Tavarnelle Val di Pesa, notai nel piccolo parco della Scuola Materna, svettare, oltre l’esigua entità dello stabile, alcuni cipressi. Non potevo crederci. I toscani seppelliscono i morti anche nei giardini delle scuole? Ma dove sono finita?!
Poi Giosuè Carducci mi illuminò.
Il tono scherzoso della sua nota “Davanti San Guido”, il passaggio fanciullesco tra i versetti di quell’ode, ridimensionarono l’orrida visione formatasi nella mia mente.
.........
Ma, cipresssetti miei, lasciatem’ire:
Or non è più tempo e quell’età.
Se voi sapeste!... Via, non fo per dire,
Ma oggi sono una celebrità.
E so legger di greco e di latino,
E scrivo e scrivo e ho molte altre virtù:
Non son più, cipressetti, un birichino,
E sassi in specie non ne tiro più.
..........
Il cipresso nella toscana senese. "Oh icchè ci fa?"
La dimensione del valore simbolico di questo emblema di toscanità mi balzò impertinente quando nel 2005 la Provincia di Pisa, annunciò che avrebbe dotato i 2400 cipressi del Viale Monumentale di Bolgheri, che ispirò i versi del famoso poeta, di microchips per monitorare, tramite computer lo stato di salute ed eventualmente programmarne gli interventi. I cipressi diventarono bionici e il cancro della corteccia minacciato da cyber addetti.
La verità è che i toscani hanno compreso prima di chiunque altro la vera essenza di questo albero. Solo loro sanno piantare cipressi nei posti giusti, quelli che agli occhi di molti sembrano i più sbagliati. Il cipresso è un microcosmo. Il suo spazio vitale si sviluppa in altezza, sopra e sotto terra. Le sue radici crescono verticalmente superando a volte l’altezza esterna. Se verso sera provi a lanciare un sasso sul tronco di un cipresso, dalla chioma fuoriescono un nugolo di animali: scoiattoli, uccelli di ogni genere che fanno somigliare quel vegetale ad un grattacielo di abitazioni per piccole creature viventi. Comunemente ritenuto simbolo della malinconica tristezza, della meditazione, dell’austero raccogliemento, in realtà si adatta benissimo alle funzioni di fragivento, a quelle di cippo per segnare i confini, a fare ombra, a profumatore naturale grazie al gradevole odore della sua resina. Ecco che improvvisamente quella miriade di piccoli e grandi pennelli, vessillo dello skyline toscano, hanno una senso.
Particolare ad acquarello 
Posso affermare che dopo anni di vicinanza con Mr Cipresso in qualità di toscana adottiva, ho imparato a comprenderne doti e malori fino a quando, chiaccherando con il fattore, l’incubo si è duplicato alle parole:
“….. sì quello è un cipresso ma quella, nel giardino a fianco, è una cipressa!”
"Ma come? Esiste anche Mrs Cipressa? Quindi si possono riprodurre?!” 
La mia mente fantasiosa è incredibilmente sfociata nel Pianeta Cipresso dove miliardi di piccoli cipressini attendono il segnale, inviato dai microchips del cyber addetto, per invadere la terra, sopprimere i bipedi e finalmente regnare sopra e sotto le numerose dolci colline della nostra Penisola.
"Aiutoooo!!!!!"

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