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AMA IL #CASTELLODIAMA


Del resto non puoi non amarlo è l'apoteosi di questo sentimento.
Un lembo di terra chiusa ad anfiteatro, nascosto al confine del Chianti Classico nel comune di Gaiole in Chianti. Solo un piccolo cartello lo indica. E' un borgo silenzioso, preservato dal flusso dei turisti di massa vogliosi di vivere un'avventura vinicola in periodo di vendemmia. Non ci sono molti cartelli, solo geometrici vigneti spogliati del superfluo in preparazione del lieto evento, sovraccarichi olivi in corso di maturazione, case e casali in pietra perfettamente preservati e sedi di palazzi signorili risalenti ad un'epoca antica. Lasci l'auto nel parcheggio adiacente la cantina e subito ciò che ti colpisce è il rispetto. Nessun vociferare fastidioso, tutto ciò che vedo mi appare adatto, niente è fuori luogo, niente è finzione, ogni pietra o sasso è conservato nella sua forma e colore originale. Ti aspetti di vedere dietro l'angolo un cavaliere di passaggio in cerca di ristoro. E' evidente che è un luogo che ha trovato il proprio custode, ha trovato veramente persone che non solo lo vivono, lo fanno vivere ma soprattutto lo amano. Siamo giunti senza alcuna aspettativa e senza prenotazione di sorta. Abbiamo goduto di ogni angolo, sedia, tavolino e opera d'arte vi fosse nel Borgo, senza essere seguiti o richiamati o disturbati da petulanti inservienti timorosi del nostro libero vagare.
Abbiamo scoperto che il cavaliere non c'era ma il Ristoro sì. Come se non bastasse nella copertina del menù di detto Ristoro c'è un disegno di Yocci. Voi non avete idea di quanto sia rimasta piacevolmente colpita da questa sorpresa. Per farvi capire, Yocci : Monica = Illustrazione : a me. Chiaro?
Il Ristoro di Ama è situato nel piano nobile di Villa Pianigiani, al centro del borgo. Un bellissimo susseguirsi di stanze di campagna dai soffitti altissimi e affrescati, arredate con semplice eleganza. Ci ha accolto una gentilissima ospite che ci ha mostrato il menu fatto di sapori familiari, genuini e senza artefizi. Purtroppo, sottolineo purtroppo ci eravamo appena fermati a mangiare in un posto che non esalterò in un luogo che non nominerò, vi dirò solo che ci siamo pentiti, anzi pentitissimi. Avrei degustato senza ombra di dubbio le Penne del Pastificio Fabbri con Melanzane e Ricotta e magari anche il Pollo e Coniglio fritti come una Volta. Con il desiderio di assaporare e godere della calda atmosfera del Ristoro, proseguendo curiosi a camminare lentamente nel borgo, osservando ogni soave particolare, decidiamo di sederci su alcune sedie posizionate affinché si possa godere del meraviglioso panorama su alcuni dei vigneti aziendali.

Il sole è caldo, l'aria volge all'autunno ma è piena di profumi di frutti maturi e lavanda appena tagliata. Dietro di noi c'è l'enoteca dove sono esposti tutti i prodotti aziendali e dove ho scoperto ulteriori affinità con le scelte di questa incredibile azienda: il packaging. Il Castello di Ama ha uno dei packaging più belli, in ambito di vino, che io conosca. Inoltre ho scoperto che hanno pubblicato un libro "Coltivare e custodire" che parla di loro e di tutti i progetti che hanno sviluppato ad Ama edito da Corraini Edizioni. La Corraini Edizioni è una delle case editrici più simpatiche, imprevedibili, creative dove le idee di artisti, illustratori, scrittori, grafici, designer hanno la possibilità di diventare progetti concreti e magari libri, eventi, incontri, mostre e molto di più.




Tutto ciò unito a quanto mi circonda, potrebbe bastare ma non è assolutamente tutto qui.
Lorenza e Marco Pallanti sono dei veri rivoluzionari del Chianti e hanno tutta la mia ammirazione. Hanno creato, all'interno del Borgo del Castello di Ama, un museo di arte contemporanea fruibile da chiunque in qualunque momento con opere di artisti di richiamo mondiale. Michelangelo Pistoletto, Daniel Buren, Giulio Paolini, Kendall Geers, Anish Kapoor, Chen Zhen, Carlos Garaicoa, Neko Solakov, Cristina Iglesias, Louise Bourgeois, Ilya & Emilia Kabakov, Pascale Marthine Tayou, Hiroshi Sugimoto, hanno lasciato un segno tangibile ad Ama grazie alla sensibilità e lungimiranza dei proprietari.
Paradigma di G. Paolini
Sulle vigne: punti di vista di D. Buren

Towards the ground di C. Iglesias
Particolare di Confession of zero di H. Sugimoto

Particolare di Confession of zero di H. Sugimoto


Molti ci hanno provato, loro ci sono riusciti.  E' difficile spiegarvi la pienezza di occhi, di spirito, di anima che si percepisce dopo aver visitato questo luogo. Solo andandoci capirete.



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