Ho letto il DDL ZAN. E' impossibile restare indifferenti al comune dibattito mediatico che a tratti ci separa dal monologo Covid, pertanto, ascolto. Ascolto tutti. Chi grida a gran voce, chi beffeggia, chi straparla, chi annuisce e basta. Non mi è sufficiente. Stampo su carta ecologica, alla vecchia maniera, il testo del disegno di legge in causa e lo leggo, lo scarabocchio, lo stropiccio.
Un racconto vero di Monica Brini
Monica (ora parlo di me in terza persona con il rischio di essere ricoverata) è una persona, più o meno normale. Non ha nessun interesse mediatico o politico, non ama urlare ma discutere, non ha follower ma un gruppo di amici, non corre, cammina, per il mondo è poco più di una sconosciuta. Pertanto chi è Monica per giudicare se il DDL ZAN è necessario? Monica è pur sempre una persona, una di quelle che si pone domande e non sempre trova le risposte ma non per questo alza le spalle. In gergo, Monica è una rompipalle.
Con gli occhi di Monica, ovvero i miei ho guardato e deciso di sorvolare sulle prima pagina del decreto, strabordante di nomi di deputati di cui non conosco i volti. Mi fermo sulle ultime tre righe della seconda pagina e ho un sussulto ma vado oltre. Terza pagina: all'art 1, tra parentesi, trovo scritto definizioni. Secondo sussulto. Ho sempre creduto che definire una persona per sesso, per genere, per orientamento sessuale o per identità di genere o anche per imperfezioni fisiche, per difetti motori, per stile, per colore dei capelli, per quoziente intellettivo, per colore della pelle, per problemi di peso, per estrazione sociale, bla bla bla, sia una brutta cosa. Una persona è una persona, sempre e comunque. Vado oltre, pagina 6 art 7: Istituzione della Giornata Nazionale contro l'Omofobia, la Lesbofobia, la Bifobia e la Transfobia.....al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell'inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere, in attuazione dei principi di eguaglianza e di pari dignità sociale sanciti dalla Costituzione.
Nel domandarmi perchè esista questa necessità, mi rispondo che mi piacerebbe molto lasciare a mia figlia un mondo dove esiste la "Giornata Nazionale della Persona" al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell'inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze. Fine.
Conosco molte persone che hanno dovuto contrastare pregiudizi, che sono state discriminate o che hanno subito violenze ma nessuna di loro rientra in una definizione qui sopra menzionata.
Vado oltre. pagina 9 art 10. Alla parola statistiche ho avuto l'ultimo sussulto.
Fine del racconto.
Non so quanto ci sia di giusto, di buon senso o di politico in tutto questo ma so per certo che per quanto riguarda Monica (ecco qui sono sicura che sarò ricoverata, venitemi a cercare) le cose sono molto più semplici: esistono le Persone, tante, tutte diverse e sono tutte meravigliose poi esistono degli psicopatici criminali, purtroppo tanti, tutti uguali e sono tutti, indistintamente delle Persone orrende che vanno punite pesantemente. Esiste il Bianco, meraviglioso e il Nero, orrendo, nel mezzo c'è un mare di Grigio di mille tonalità diverse ed è entusiasmante.
Se avete bisogno di semplificare concetti mi rendo disponibile.
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