Ho letto il DDL ZAN. E' impossibile restare indifferenti al comune dibattito mediatico che a tratti ci separa dal monologo Covid, pertanto, ascolto. Ascolto tutti. Chi grida a gran voce, chi beffeggia, chi straparla, chi annuisce e basta. Non mi è sufficiente. Stampo su carta ecologica, alla vecchia maniera, il testo del disegno di legge in causa e lo leggo, lo scarabocchio, lo stropiccio. Un racconto vero di Monica Brini Monica (ora parlo di me in terza persona con il rischio di essere ricoverata) è una persona, più o meno normale. Non ha nessun interesse mediatico o politico, non ama urlare ma discutere, non ha follower ma un gruppo di amici, non corre, cammina, per il mondo è poco più di una sconosciuta. Pertanto chi è Monica per giudicare se il DDL ZAN è necessario? Monica è pur sempre una persona, una di quelle che si pone domande e non sempre trova le risposte ma non per questo alza le spalle. In gergo, Monica è una rompipalle. Con gli occhi di Monica, ovvero i miei ho guarda
Sono stata pochi giorni fa ai colloqui di classe di mia figlia, liceo linguistico terzo anno. Ho conosciuto il nuovo professore di italiano e storia. Giovane, neo laureato, brillante, costretto, triste e affranto. Davanti a tanta onestà di sentimenti mi sono sentita libera di esternare tutto il mio disappunto e sconforto nel constatare che Allegra sa riconoscere ogni dettaglio sulla vita di Carlo Magno, al suo terzo ripasso scolastico e non ha idea di cosa sia successo in Piazza Fontana a Milano, chi sia Aldo Moro o Bettino Craxi o Kim Jong Un. Non sono certa che dalla maturità esca con una consapevolezza del mondo attuale in cui vive e vivrà ma sono sicura che la vita di Maria Antonietta l’affascinerà e rimarrà indelebile nei suoi ricordi. Il programma ministeriale del liceo linguistico, per quanto riguarda la storia, prevede, nel secondo biennio, lo studio del processo di formazione dell’Europa e del suo aprirsi ad una dimensione globale, tra Medioevo ed Età Moderna, nell’arco