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A CENA DA #BERNARDLOISEAU



Finalmente da Bernard Loiseau. Nel 2006 durante la nostra prima volta in Borgogna, casualmente capitammo a Saulieu, passammo davanti al Relais Bernard Loiseau cercando un ristorante e per puro caso ne scegliemmo uno locato proprio di fronte. Mangiammo benissimo ma non so per quale motivo sembravamo comunque attratti da quel locale dalla parte opposta di una strada di paese, il cui ingresso era segnato da una piccola targhetta con scritto Relais & Chateaux. Quando rientrammo a casa, poco dopo, in libreria, comprai un libro, Il Perfezionista di Rudolf Chelminski edito da Ponte alle Grazie. Non ci volevo credere. Parlava proprio di quel locale che inconsapevolmente snobbammo e della bizzarra storia dello chef Loiseau.

Da Puligny Montrachet, Saulieu è abbastanza lontano ma Beaune è vicinissima e qui ha sede Loiseau Des Vignes uno dei cinque ristoranti firmati Bernard Loiseau. Ci accontentiamo e non perdiamo per la seconda volta l’occasione di incontrare la cucina di Messier Bernard.
Bernard Loiseau è morto nel 2003. O meglio si è ucciso in seguito ad un’ipotesi di declassamento del suo ristorante da parte della Guida Michelin. La sua è una storia curiosa minuziosamente descritta nel libro sopra menzionato. Inoltre pare che il personaggio di Gusteau, nel film Ratatouille, sia stato ispirato proprio a Messier Loiseau. Dopo la sua morte, la moglie Dominique e lo chef Bertron, suo braccio destro per 20 anni, continuarono a gestire l’attività con risultati incredibili.
Cenare da Loiseau è un’esperienza, non una cena comune e come tale bisogna accoglierla, aprendo la propria disponibilità sensoriale. 

Siamo pronti. Prenotiamo online, semplice e indolore, sbirciando sul sito una possibile scelta di pietanze, giusto per non arrivare totalmente ignari, pregustando ogni singolo piatto. Raggiungerlo è semplice. Due grandi tendoni rossi e al centro una piccola porta in legno bianco con una vetrata satinata ed un grande inconfondibile logo. 

Entriamo. Il ristorante è pieno di clienti dall'aria soddisfatta. Ci accoglie un gentilissimo e per niente ingessato, maitre de salle. All’ingresso sono esposte foto dello Chef Bernard, una dedica da parte del famosissimo Chef Francese Paul Bocuse, attestati della Guida Michelin e numerose immagini di clienti noti ai più. Giunti al nostro tavolo, abbagliati dal rosso circostante, cominciamo a curiosare attorno e incredibilmente ci sentiamo come a casa e non è un eufemismo. Lungo tutta la parete alla sinistra del nostro tavolo è posizionata una macchina Enomatic. Per chi non avesse la minima idea di cosa sia una macchina Enomatic, posso affermare che è l'equivalente del Signor Brie, tanto per rimanere in tema, che vende il suo prodotto al Signor Camoscio D’Oro. L’Enomatic è un macchinario che permette la conservazione e la mescita controllata di vini di qualità per la degustazione al bicchiere, ed è stata creata proprio a Greve in Chianti dove viene anche ivi prodotta. 

Quindi possiamo godere di una carta di oltre 70 vini al bicchiere tra le eccellenze della Borgogna. Già questo poteva bastare per garantire il successo di questa serata ma noi abbiamo contribuito ordinando pietanze memorabili. Sono sempre scettica verso la cucina francese perché pur riconoscendone la qualità trovo che battere l’eccellenza italiana non sia proprio possibile. Ciò non toglie che sono pronta a ricredermi sull’associazione che spesso istintivamente faccio tra burro e Francia. Fermo restando che senza ombra di dubbio il miglior burro al mondo è quello francese, se parliamo di ristoranti di alto livello, confermo che c'è maggiore attenzione nel suo utilizzo sconsiderato e grande ricerca nel proporre equilibrio sensoriale tra palato e vista. Non vi svelerò altro ma vi invito a provare il regno dei bicchierini in assenza di limitazioni senza però esimermi dall'elencare solo alcune delle prelibatezze che abbiamo degustato: 
Foie gras de canard confit au poivre du paradis, Cœur de saumon mariné à la moutarde douce, Suprême de volaille de Bresse en ballottine croquante aubergine et labné en saveur de cédrat et pistache,Filet de bœuf charolais au sautoir poivron del piquillos, mini-maïs et cœur de sucrine en mayonnaise façon barbecue.
Gnam Gnam. Siamo usciti volando su un cuscino d'aria naturale con la stessa faccia beota di quando arrivammo in Borgogna il primo giorno. Non abbiamo affatto alcuna voglia di lasciare quell'angolino di Beaune dove ci ha travolto l'estasi e siamo rimasti a camminare nelle viuzze circostanti per un tempo indefinito. Abbiamo goduto di una curiosa proiezione notturna sulla facciata della Collegiata di Notre Dame, una delle chiese più importanti della città in quanto rappresenta al meglio l'architettura romanica borgognona del XII secolo. Il contrasto è significativo ma l'atmosfera, il vino che ormai è giunto in ogni piccolo emisfero corporale hanno contribuito a farla sembrare l'evento dell'anno.


Ciliegina sul macaron è stata la scoperta di un piccolo gioiello di negozio proprio a fianco del ristorante, nel quale sono esposti e nascosti decine, centinaia e più di manifesti e locandine originali di pubblicità di ogni genere nel mondo. Essendo tarda serata non potevo accedervi ma il giorno successivo non ho pensato ad altro. Sono tornata a Beaune per andare a rovistare delicatamente tra quelle rarità. Ho scovato magnificenze ma per delicatezza al fine di evitarvi un infarto garantito ometterò i prezzi. Però ne ho fotografato qualcuno e per ora mi accontenterò.



Soddisfatti non è la parola giusta direi più appagati o meglio estasiati da questa celestiale esperienza, rientriamo con l'auto a passo d'uomo per raccontarci e condividere, ancora il più a lungo possibile, una serata che non dimenticheremo facilmente.

Info: 
Loiseau Des Vignes - www.bernard-loiseau.com
Galerie Michel Graglia Beaune - www.galerie-graglia.com - www.galerie-graglia-others.com


  

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