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ALSAZIA: Vino e cicogne di Monica Brini



Disegno su cartolina di Hansi
“Guarda sul tetto di quella casa. Hanno fatto costruire un nido con una cicogna finta. Forse porterà fortuna. Che strana gente! Orca peppa ma si muove. Non è finta. E’ vera!”
Dopo soli dieci metri, ecco il cartello: Hunawihr – Parco delle Cicogne.
Disegno su cartolina di Hansi
Alziamo lo sguardo e ci accorgiamo che sopra ad ogni tetto a spiovente adornato di tegole colorate, ogni torre, ogni campanile, compare un nido di cicogne sotto il quale però cola una melma di escrementi della quale pare che ogni cittadino sia fiero.
Realizzeremo solo dopo aver passeggiato lungo le vie di Riquewihr che la cicogna è il simbolo dell’Alsazia e che proprio in questa Regione della Francia ha trovato la giusta condizione per riprodursi e vivere serenamente protetta da un’intera popolazione.
Il confine con la Germania è molto vicino e influisce in maniera evidente su cultura e tradizioni di questo luogo che per anni ha lottato per la sua identità. Fortunatamente non ha intaccato la tenacia e la sensibilità dei francesi in ambito vinicolo.
Vista panoramica del paese di Riquewihr dalla camera dell'Hotel Kanzel
Abbiamo percorso per quattro giorni consecutivi, inoltrandoci lungo ogni percorso possibile, la "Route des vins", che unisce tortuosamente Colmar a Strasburgo o viceversa.
Vigneti della piana alsaziana
Immersi letteralmente tra sterminati vigneti dove lunghi filari silenziosi, intenti nel loro lavoro di maturazione delle uve, ci accompagnano consapevoli della nostra sopresa, restiamo ammaliati dal verde brillante che ci trasmette una sensazione di familiare placidità.
Caratteristiche abitazioni alsaziane
Qua e là, senza un apparente ordine, compare un villaggio dalle casette multicolore rigonfie di botteghe artigianali, enoteche e bistrot. La prima sera ci sentiamo impazienti di entrare nello spirito del luogo e ordiniamo, in un caratteristico locale di Riquewihr, una tarte flambèe. Buonissima, gustosissima anche se, per i due giorni successivi riemerge l’utilizzo scriteriato delle cipolle marinate e della panna acida. La vera prelibatezza del luogo, per gli amanti del genere, è il foie gras o patè di fegato d’oca. Io non amo particolarmente la consistenza di questo cibo ma vi garantisco che mio marito ha vissuto in estasi gli istanti che hanno preceduto e succeduto il tanto atteso atto di degustazione.
Il clima è straordinario: caldo, asciutto e ventoso. Caratteristiche donate dalla presenza, a protezione dell’intera pianura alsaziana, della catena montuosa del Vosgi. Le colline che si trovano alla base del massiccio godono di un microclima caratteristico grazie al quale si sono sviluppati, in maniera unica, splendidi vigneti.
L’Alsazia è la terra dei Gewurztraminer, dei Riesling, Sylvaner, Pinot Bianchi e Tokay. E’ la regione dei grandi bianchi.
Non perdiamo tempo e stappiamo, durante la nostra prima cena, una bottiglia di Gewurztraminer. Abituati ai vini dell’Alto Adige abbiamo aspettative altissime piacevolmente affiancate da una curiosità che ci contraddistingue sempre durante tutti i nostri eno-viaggi. Il profumo è inebriante e ci trascina violentemente il bicchiere al palato.
“Oh Santo Cielo! E’ dolcissimo!”
Il matrimonio con la tarte flambèe è un fallimento annunciato. E fu così che scoprimmo che tendenzialmente il Gewurztraminer in Alsazia è dolce, più o meno, ma sorprendentemente dolce.
Ci buttiamo sul Riesling. Assai più vicino al nostro gusto.
Insegna del Museo di Hansi a Riquewihr
Cominciamo a sentirci a nostro agio. Nei giorni a seguire ci addentriamo dentro le mura di Hunawihr, riconosciuto dalle cicogne di tutta Europa quale unica vera alcova per la riproduzione; Riquewihr, paese affollatissimo di turisti alla ricerca di una cocotte quale souvenir di una vacanza insolita e gustosa, dove scopriamo un piccolo museo di Hansi nella quale sono esposti tutti i più noti fumetti riprodotti su oggetti di ogni genere; Ribeauvillè, Turckeim, Rosheim, Beblenheim e Bergheim, villaggio nel quale scoviamo un ristorante inaspettato. 
Ingresso del Wistub du Sommelier a Bergheim
In realtà tutti questi paesi hanno un suono particolarmente tedesco ma non ce ne curiamo e godiamo della francesità che li identifica.
Raggiungiamo Colmar nell’unica giornata di pioggerella estiva. Ci comportiamo da turisti veri e stranamente non sfuggiamo allo sciame di persone che seguono la mappa dei “..non puoi non vedere..”. E’ la città fiaba, capitale dell’Alto Reno situata tra il Fiume Reno e i Monti del Vosgi. Passeggiando non hai ben chiara la percezione se l’anima della città sia francese o tedesca. A partire dalle insegne, dai cognomi delle famiglie sui campanelli, lo stile aarchitettonico delle case per lo più medievali e rinascimentali.
Colmar - Petite Venice
Colmar - Petite Venice
Continuiamo a seguire il fiume di persone e come loro ci facciamo tentare e acquistiamo i tipici macaron, dolcetti di farina di mandorla, da Cocolm e pranziamo alla Wistub Brenner nella Petite Venice, un pittoresco quartiere con le costruzioni a bordo d’acqua dove un gondoliere dall’aria familiare si diletta a trasportare qua e là turisti ignari dell’originale.
Perfetto. La nostra normalità è gratificata. Ora possiamo andare a crogiolarci tra i vigneti.
Al ritorno da Colmar seguiamo istintivamente una strada che sale e si addentra tra le sinuosità dei Monti del Vosgi. Saliamo e poi saliamo ancora. Ora siamo veramente altissimi e vediamo a lato della strada parcheggiate tra un pino e l’altro, una fila interminabile di auto con targhe provenienti da tutta Europa. Continuiamo a salire fino a quando quasi accidentalmente ci imbattiamo in un piccolo slargo al fianco di un chiosco di souvenir. Intrigati da tanto clamore, scendiamo. Ci dirigiamo verso un insufficiente belvedere.
Veduta panoramica dal Castello di Haute Koenigsbourg
“Wow!”. Siamo a 800 metri di altezza e la vista domina tutta la pianura d’Alsazia. Alle nostre spalle si erge maestoso e regale il Castello di Haute Koenigsbourg risalente al XII secolo, uno dei monumenti più visitati di Francia. Soddisfatti e ricompensati riscendiamo per iniziare una minuziosa ricerca del vignaiolo meritevole di occupare spazio nella nostra cantina privata. Visitiamo e degustiamo. Degustiamo e visitiamo.
Degustazione in cantina
Al termine del nostro percorso di sopravvivenza, io sono pressocchè ubriaca e la macchina è stracolma di vino. 
Tiziano e Allegra godono del panorama che circonda una cantina visitata
I nostri giorni in Alsazia sono terminati ma come sempre rientriamo più ricchi e più consapevoli della magnificienza dei luoghi di vigna. E’ inutile negarlo, i luoghi di vigna non sono come tutti gli altri hanno un denominatore comune che ti rapisce e ti rende parte dello stesso. Sono territori abituati a vivere scandendo il tempo in base al clima, a vivere di semplici ritmi dove le tradizioni si tramandano di padre in figlio in modo naturale, quasi scontato ma felice di esserlo.
Particolare bucolico scovato all'interno di un villaggio
I luoghi di vigna sono il vero specchio della concretezza del paese in cui ti trovi. Gente che trasmette passione. Passione per il proprio lavoro, per la propria terra, per il proprio vino. Passione che tu cogli e non puoi che conservare nel tentativo di riviverla ogni qualvolta stappi una bottiglia cercata e voluta proprio da loro.
W L'Alsazia aggrappata ai nostri cuori
Info
Hotel Kanzel-Beblenheim: www.kanzel.com
Hotel des Vosges-Turckheim: www.hoteldesvosges.fr 
Wistub Brenner-Colmar: www.wistub-brenner.fr
Wistub du Sommelier-Bergheim: www.wistub-du-sommelier.com
Ente del Turismo Alsaziano: www.tourisme-alsace.com

Commenti

  1. Grazie mille per avermi fatto viaggiare in una terra che nn conosco un bacione grandissimo. Barbara

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