Veduta sul Canal Grande da Ponte di Rialto |
Da tempo nutrivo il desiderio di mostrare a mia figlia
questa città unica al mondo. Perdipiù non occorre un volo transoceanico per
raggiungerla e nessun turbamento da fuso orario. Venezia, una delle città più
famose al mondo è proprio qui vicino a noi, a sole due ore e mezza di treno.
Questa è senza dubbio definita fortuna per gli oltre 20 milioni di turisti che
la visitano ogni anno.
Riscoprire i vantaggi del viaggio in treno è stata la prima
vera nota a favore di questa breve gita fuori porta. Firenze Santa Maria
Novella ore 6,55 Frecciarossa direzione Venezia Santa Lucia con una breve
sosta, giusto il tempo per una colazione fugace, a Bologna. Un sonnellino,
qualche pagina di un libro, una condivisione musicale ed eccoti sul lungo
tratto galleggiante che ti introduce nella regale città.
Piazza San Marco e Palazzo Ducale Veduta da Riva degli Schiavoni |
Ho frequentato Venezia a lungo durante il periodo
adolescenziale travolta dall’entusiasmo di un gruppo di amici di mare.
Ricordavo il suo fascino ma l’emozione di rivederla dopo anni è stata
indimenticabile al pari di un incontro sospirato di un’affettuosa amicizia.
Allegra non riesce a capacitarsi di come i veneziani possano vivere senza
strade né auto.
Sale al culmine di ogni ponte, si ferma e osserva le barche che
solcano i canali con occhi sorpresi e curiosi. Rimane comprensibilmente rapita
dall’armoniosa vista dei gondolieri, eleganti e stilosi.
Fino a quando, dal
Ponte di Rialto, vediamo sfrecciare, sul Canal Grande un motoscafo della
Polizia inseguito da un altro scafo rosso, presumibilmente dei pompieri.
Veduta da Ponte di Rialto |
Preoccupata per le altre piccole imbarcazioni che a breve affronteranno le onde
formatesi, Allegra stabilisce il giusto contatto con una quotidianità assai
diversa dalla sua.
Vita sottostante il Ponte di Rialto |
Siamo giunti a Venezia volontariamente senza un programma stabilito.
L’obiettivo: vivere ogni istante senza affanno, respirare l’essenza e
assaporarne l’atmosfera. Dopo poco abbiamo preso il distacco dovuto dal
classico turista in cerca di conferme e ci sentiamo frequentatori abituali.
Camminare, salire, scendere, osservare, vivere la gente, vale la gita. Le
numerose bellezze architettoniche di ogni genere, sono solo un valore aggiunto.
Abbiamo notato, già dall’arrivo in stazione, che molte persone indossano
stivali di gomma. In effetti, fino a ieri aveva piovuto molto e le notizie
confermavano acqua alta. Quindi, consapevoli e beffardi, durante il nostro
pellegrinare da una piazza all’altra ci aspettiamo l’imbatterci di
un’inaffrontabile massa d’acqua. In realtà nessuno attorno a noi sembra
preoccupato o allarmato. Tutto appare molto normale. Ancora un ponticello e
siamo in Piazza San Marco ma non possiamo proseguire. L’acqua c’è ed
effettivamente è alta, quanto basta per fermarci.
I veneziani, nel loro accento melodioso ci avvertono: “no se
preocupe siora, tra poco l’acqua se sparia.” Ho impiegato qualche neurone in
più per capire che la marea sta scendendo ma al momento lo spettacolo in Piazza
San Marco è surreale.
Quattro vedute di Piazza San Marco
Acqua, bambini che si schizzano, gente sulle passerelle
poste in emergenza, ghette e stivali di ogni genere ma nessuno sembra
preoccuparsene. La giornata è meravigliosa, il sole è caldo, la rinomata folla
non è troppa e lei, Venezia è l’elegante signora di sempre. La zona di Piazza
San Marco è l’area solitamente maggiormente colpita da questo fenomeno, essendo
la più bassa. La popolazione convive con questo evento naturale come parte
integrante della loro vita e lo affrontano con una naturalezza che sorprende.
Quando l’Amministrazione Comunale, coadiuvata dal lavoro del Centro Previsioni
e Segnalazioni Maree, prevede che la marea superi i 110 cm, tale da
considerarsi alta, avvisa la popolazione con speciali segnali acustici o con
sms sui cellulari di coloro che sono iscritti al servizio. Le persone non
abitano più i piani terra e le attività private o pubbliche locate nelle aree
interessate, si adoperano per attivare le paratie stagne o per alzare con dei
cavalletti la merce affinchè non si rovini. Il tutto con una dose di
imperturbabilità che non mi appartiene.
Gondole a riposo davanti a Piazza San Marco |
Tanto per non rientrare digiuni da monumenti, entriamo nella
Basilica di San Marco. Il fetore di umido e stagnante ci respinge ma noi
insistiamo a voler procedere.
Portale centrale della Basilica con Giudizio Universale |
All’interno è molto buio quindi impiego qualche
istante ad abituarmi alla non luce. Inciampo, d’altronde è praticamente
impossibile camminare retti per via del pavimento alquanto scosceso a causa
delle numerose incursioni d’acqua. Subito sono travolta dalla bellezza dei
mosaici bizantini impreziositi dall’oro e dai colori brillanti però non posso
fare a meno di notare il susseguersi di un’alternanza di stili dal gotico, al
romanico al più evidente bizantino arricchiti dai numerosi interventi avvenuti
negli anni. Il risultato è un tantino esagerato, spettacolare senza dubbio ma
fin troppo ricco.
Campanile di San Marco |
D’altronde la storia della Basilica di San Marco è anche
quella dell’evoluzione architettonica di Venezia. La mia attenzione è riposta su un gruppo di turisti particolarmente concentrati nell’ascoltare il vociare della loro guida esperta in curiosità. Racconta che fra i numerosi tesori che i veneziani hanno collocato all’interno della basilica c’è un bassorilievo, nella cappella Zen, raffigurante la Vergine con Bambino, che si dice sia stato ricavato dalla biblica pietra da cui Mosè, fece sgorgare l’acqua che dissetò gli ebrei nel deserto.
...incontri bizzarri... |
Incontri bizzarri,
laboratori di piccoli artigiani all’opera, locali, ristorantini, caffè d’epoca,
pasticcerie storiche poi inconsapevole ti giri e proprio lì davanti ai tuoi
occhi ti appare, elegante, incontaminato nel suo colore, apparentemente modesto
nelle dimensioni, il Teatro La Fenice.
...laboratori di piccoli artigiani... |
Siamo in Campo San Fantin dove oltre duecento anni di storia turbinante
hanno contribuito a rendere questo meraviglioso edificio, il principale teatro
lirico della città.
Ingresso principale del Teatro La Fenice |
Ovviamente entro nell’atrio per respirare la singolare
tensione della prima di una grande opera e ne esco più doviziosa nel mio animo
musicale. Le sorprese non sono terminate e vagando ormai all’imbrunire ci
compare, quale accidentale incontro, l’ingresso del Peggy Guggenheim, un
piccolo museo sul Canal Grande nel sestiere di Dorsoduro con sede nel Palazzo
Venier dei Leoni.
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Promozione effettuata dal Museo in occasione della Mostra di Capogrossi |
Piccolo, molto curato, scrigno di una collezione privata di
opere d’arte moderna e contemporanea, europee e statunitensi. Il sestiere di
Dorsoduro è una sorta di quartiere degli artisti al cui centro si trova la
vitale Campo Santa Margherita, dove si trovano buoni ristoranti e una banchina
chiamata Le Zattere adatta per una passeggiata al chiaro di luna.
Galleria d'Arte nel sestiere di Dorsoduro |
Questa
giornata è letteralmente volata come travolta da un’energia indulgente. Un
ultimo sguardo dalla sommità di un ponte, verso un panorama ricco di luci che
riflettono tremolanti sulla superficie del canale agitato dal transitare dei
numerosi vaporetti. Il viaggio di ritorno a Firenze è trascorso ancor più
velocemente nel ripercorre con la mente la dovizia di particolari momenti
appena trascorsi.
Scorcio tra una calle e l'altra |
Venezia non è lontana ed è stupefacente il fascino che
trasmette a tutti coloro che la vivono. L’insolita consuetudine di vita
quotidiana che i veneziani gestiscono con brillante umorismo è quanto di più
unico li rappresenti. Non hai bisogno di comprare un souvenir per ricordarti di
lei ma se proprio desideri un frammento concreto di una giornata trascorsa,
acquista una maschera dipinta a mano in una delle numerose botteghe dove
davanti ai tuoi occhi viene lavorata la cartapesta e poi dipinta.
Il lento ondeggiare delle gondole |
Non
preoccuparti per i pasti, Venezia è un mercato incessante dove trovi qualunque
cosa tu abbia la curiosità di assaggiare senza necessariamente approdare nel
classico e costoso locale consigliato.
Finalmente ho visto Venezia!! |
Solo confondendoti con le persone che vi abitano puoi
gustarti la vera Venezia e .... non temere per l'acqua alta, è un affare di famiglia.
Sono felice per questa bella "cartolinpesseggiata". M'è piaciuta molto . Ciao e baci
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