GIORNO 18: #ConverseAll star, status libertàtis
Noi, figli degli anni sessanta abbiamo collezionato All star dalla pre adolescenza. Possedere l'ultima All star in commercio significava entrare nel Ghota dei ribelli, dei giovani contro i matusa, degli anticonformisti. Se in aggiunta guidavi una vespa sgarruppata, eri un leader. Nell'arco di una vita ho avuto All star di tutti i tipi, modelli e colori e ancora oggi nell'armadio ne vedo almeno una decina, alcune bucate, alcune sfilacciate o senza lacci ma tutte utilizzabili in egual maniera.
Chissà se Chuck Taylor pensava di diventare così popolare. "Mi sveglio, gioco a basket, ho bisogno di una scarpa nuova, la penso, la faccio fare e ops entro nelle case di mezzo mondo."
Era il 1923, esattamente 93 anni fa, come fosse ieri.
Quando comprai la mia prima All star ero in estasi, mi sentivo grande, camminavo a testa alta con evoluto senso di libertà. "Fate largo ho le All Star ai piedi. Mi vedete?"
Più crescevo è più associavo a quelle scarpe il senso di emancipazione più sincero. Jeans strappato, Fruit of the Loom bianca e mitiche scarpe. Da non confondere con le Superga, must dei Zanari che prontamente alternavano ai Camperos osservando con sguardo altezzoso noi ribelli figli della strada. Ancora oggi vado da Zanarini a Bologna, prendo un caffè e un meraviglioso piccolo dolcetto, mi guardo intorno e vedo turisti e snobbisti. Però niente più Superga o Camperos, solo alta moda. Peccato. L'evoluzione della specie ha prodotto nuovi stereotipi ma noi Conversiani eravamo già all'avanguardia 50 anni fa :)) e lo siamo tutt'ora. All star, jeans e t-shirt tutti da Zanarini per riappropriarci del nostro ruolo di folli cosmopoliti. Think different :))
No converse no vespa no camperos no zanarini.....ma un bel panino con la mortadella non lo cambierei mai.....
RispondiEliminaNon hai ancora esportato la mortadella????
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