L'inverno è stato lungo. La primavera poi non ricordo nemmeno di averla incontrata. Fino a quando oggi, ho visto uno scavallante che lavorava tra i vigneti di Mercatale Val di Pesa. Desideravo vederne uno da quando, alcuni anni fa, visitai la Borgogna. Ne rimasi così colpita e affascinata che il ricordo è rimasto vivo nei miei pensieri fintanto che questa mattina, vedendo quell'enorme macchinario abbracciare lunghe linee di un verde acceso, è come scattata una molla che ha funto da sveglia. Spogliata dal torpore alienante dell'inverno ecco che mi ritrovo a godere del luogo che ho scelto per vivere e crescere mia figlia.
In effetti è stato un lento risveglio ma d'altronde avete mai provato ad essere donna, moglie, collega di lavoro, madre di una giovane bipede pre-adolescente e vivere in località Case Sparse?
Ops ho finito lo zucchero! Nessun problema: prendi la tua nano macchina e ti precipiti per una decina di chilometri di una strada talmente piena di curve che pur guidando trattieni la nausea dal primo dosso. Inoltre, spesso trattasi di strade senza linea di mezzadria, praticate da pullman di linea, camion diretti alle cantine, trattori e mitiche Apette e nessuno, proprio nessuno suona il clacson per avvisare del proprio arrivo. Essendo strade, stile circuito di Interlagos anni settanta, ogni autista viene come investito da un fluido competitivo che si appropria della loro anima sportiva, ed ecco che località Case Sparse viene improvvisamente menzionata come il 20° Gran Premio di Formula Uno.
Missione: comprare lo zucchero. Quindi, se sopravvivi, dopo una decina di chilometri arrivi al negozio di alimentari. Se sei fortunata è aperto, altrimenti devi aspettare perchè il cartello sulla maniglia dice, torno subito. Forse sei giunto proprio nella pausa caffè. Compri lo zucchero, a volte lo paghi quanto l'oro e ripercorri gli stessi dieci chilometri per ritornare a casa e goderti una tazza di te. Questo è solo il primo viaggio anda e ri-anda della giornata. La giornata tipo prevede almeno sei di queste perle campagnole.
Riconosco il privilegio di scollinare tutto il giorno anzichè vegetare tra semafori e cittadini impazziti per il troppo traffico ma quanto rimpiango la bella vita di cortile dei nostri pomeriggi tra amici. Una corda, un elastico e un pallone. Uscivi dopo i compiti e rientravi prima di cena. La Casa Sparsa per definizione non prevede nè vicini nè cortile da condividere e vi garantisco che con la pre-adolescente sopra citata equivale a mediamente 100Km al giorno solo per incontrare un'amica o studiare in biblioteca.
Da tutto quanto sopra e molto altro deriva il mio stato di catalessi da inverno svanito come per incanto grazie ad uno splendido scavallante blu.
Ora sono incredibilmente sveglia, la mia macchina ha superato indenne anche l'ultimo tagliando e sono pronta a condividere un'altra estate di girovaghi tra arte, vino e cultura.
Aspettatevi di tutto!
Viaggio in Borgogna Estate 2006 |
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