GIORNO 11: #hobisognodibianco
Nel 2000 la mia vita era un groviglio di stramberie confluenti in un vortice lungo e scuro. Nel 2001 in fondo al vortice intravedevo un barlume di luce che si avvicinava sempre di più. Poi d'improvviso ero circondata di colori. Pareti rosa acceso, verde pisello, arancione, bordeaux, turchese ma mai bianche. Come se non bastasse, quadri pop, estremamente vivaci con soggetti di ogni genere purchè ricchi di colore. Per vostra informazione, non ho mai fumato canne o preso allucinogeni, diciamo che non ne avevo bisogno :)) Non è la visione di una folle ma la realtà di un'anticonformista in perenne lotta con ciò che dovrebbe o vorrebbe essere. Vivere nel colore era un'esigenza fisica e mentale. Dopo il periodo dark, dentro e fuori, c'era bisogno di vivacità esagerata.
Inaspettatamente, dopo qualche anno, nel 2015, è successo qualcosa, non so bene cosa ma come d'incanto subisco il richiamo del bianco. Bianche, le pareti, le lenzuola, le cornici, gli asciugamani, le tende, le ciabatte, le t-shirt, i mobili. Non ho più bisogno di vivere nel colore perché finalmente il colore è dentro di me. Non ho più bisogno di far tingere i miei pensieri ma ora sono i miei pensieri a imbrattare il mondo in cui vivo. Non ho più bisogno di pareti colorate ma di pareti da colorare per contenere tutto ciò che di bello conservo dentro. Ho impiegato sedici anni per togliere il nero ammuffito che intaccava il microcosmo che avevo scelto per soggiornare su questa terra, l'ho cosparso di colore nella ricerca del contagio oggi il colore mi riempie e sono pronta a disegnare i prossimi anni con matite nuove dai brillanti colori secondari.
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