#BUCATOPERFETTO
Cara Amelia,
fare il bucato è un'arte...che non mi appartiene.
Se penso ai miei numerosi anni alle prese con il bucato ho alcuni ricordi indelebili e traumatici. Ricordo come fosse oggi quando da giovane autodidatta decisi che era tempo di lavare alcuni pullover e maglioni di lana. Non sapendo bene come fare e convinta di possedere già tutte le nozioni del caso, buttai in lavatrice quattro maglioni, tra i miei preferiti, con detersivo idoneo. Pensando che avrei voluto riaverli puliti e profumati, scelsi un programma di lavaggio intenso, tipo 90°. Pensai che in questo modo si sarebbero sanificati da ogni batterio superfluo. Non contenta aggiunsi anche la centrifuga. A fine lavaggio non sapevo bene se piangere o ridere la cosa certa è che mai dico mai avrei potuto indossare nuovamente i miei maglioni preferiti però avrei potuto donarli con certezza di gratificazione ai numerosi gnomi del bosco. Questa non fu l'unica bischerata che riuscì a realizzare nella mia carriera di lavandaia, ricordo anche le meravigliose ondate di bucato rosa, azzurro, grigio che hanno invaso le mie case. Probabilmente se qualcuno mi avesse spiegato e se io mi fossi spogliata della convinzione di sapere tutto, sarebbe stato molto meglio. Quindi, cara Amelia, ti lascerò tutto ciò che ho imparato in questi anni affinchè tu possa evitare di rifare i miei stessi errori e magari possa produrne di nuovi.
DIVIDERE IL BUCATO
Prima di tutto devi dividere il bucato in 4 gruppi: bianchi, colorati, delicati, lana ma non basta. Ognuno di questi gruppi a sua volta può avere dei sottogruppi: bianchi (bianchi e colori chiari), colorati (neri e altri colori), delicati (intimo e delicati), lana (lana, sintetico). Che mondo difficile. Ogni gruppo ha un tipo di lavaggio diverso e prima di procedere con qualsiasi di esso ricordati di: controllare sempre le etichette per verificare le temperature, di svuotare le tasche dei pantaloni o altro, di chiudere le cerniere, di girare a rovescio tutti i pantaloni e le maglie con disegni o inserti. Ricordati anche di riempire solo per i due terzi la lavatrice e lasciare sempre uno spazio affinché il bucato possa girare agevolmente all'interno del cestello.
Bianchi: se hai pochi panni puoi anche pensare ad un ciclo misto di bianchi e colori chiari ma sei hai la possibilità dividili in maniera da poter aggiungere, solo nei bianchi, un cucchiaio o una bustina di sbiancante. Se sono molto sporchi, sei una "zaccolona" e ti consiglio un lavaggio a 90° se, come spero, non sarai una "zaccolona" onde evitare anche sprechi di energia inutili, produci un semplice lavaggio a 60° decisamente più eco.
Colorati: anche in questo caso puoi lavare i sottogruppi insieme qualora non producessi abbastanza residui ma è sempre consigliabile lavare i capi neri o molto molto scuri da soli per poterli anche trattare con la cura che richiedono onde evitare che sbiadiscano velocemente, utilizzando prodotti specifici ed un ciclo a temperatura più bassa. Infatti se per i capi colorati ti consiglio una temperatura di 40° per i capi neri direi massimo 30. Aggiungi sempre nel bucato colorato la cartina acchiappacolori. Visto il DNA io non rischierei.
Delicati: vale l'incipit come sopra ma l'ideale è dividere l'intimo dal resto dei capi delicati. Principalmente per una questione di igiene in quanto è consigliabile aggiungere al ciclo un disinfettante. Entrambe i lavaggi comunque non devono superare i 30°. Ti consiglio, qualora tu avessi intimo molto delicato e pizzoso, di chiudere i ganci del reggiseno e mettere tutti i capi preziosi dentro ad una federa.
Lana: in questo caso se hai capi preferiti ai quali tieni in maniera particolare, portali in lavanderia, diversamente buttati con un lavaggio delicato a freddo senza, dico senza, centrifuga e stai serena tanto la popolazione degli gnomi del bosco è sempre felice di godere dei nostri errori.
Infine c'è il mistero dei calzini perduti e per questo ti rimando alla seconda parte:)
Cara Amelia,
fare il bucato è un'arte...che non mi appartiene.
Se penso ai miei numerosi anni alle prese con il bucato ho alcuni ricordi indelebili e traumatici. Ricordo come fosse oggi quando da giovane autodidatta decisi che era tempo di lavare alcuni pullover e maglioni di lana. Non sapendo bene come fare e convinta di possedere già tutte le nozioni del caso, buttai in lavatrice quattro maglioni, tra i miei preferiti, con detersivo idoneo. Pensando che avrei voluto riaverli puliti e profumati, scelsi un programma di lavaggio intenso, tipo 90°. Pensai che in questo modo si sarebbero sanificati da ogni batterio superfluo. Non contenta aggiunsi anche la centrifuga. A fine lavaggio non sapevo bene se piangere o ridere la cosa certa è che mai dico mai avrei potuto indossare nuovamente i miei maglioni preferiti però avrei potuto donarli con certezza di gratificazione ai numerosi gnomi del bosco. Questa non fu l'unica bischerata che riuscì a realizzare nella mia carriera di lavandaia, ricordo anche le meravigliose ondate di bucato rosa, azzurro, grigio che hanno invaso le mie case. Probabilmente se qualcuno mi avesse spiegato e se io mi fossi spogliata della convinzione di sapere tutto, sarebbe stato molto meglio. Quindi, cara Amelia, ti lascerò tutto ciò che ho imparato in questi anni affinchè tu possa evitare di rifare i miei stessi errori e magari possa produrne di nuovi.
DIVIDERE IL BUCATO
Prima di tutto devi dividere il bucato in 4 gruppi: bianchi, colorati, delicati, lana ma non basta. Ognuno di questi gruppi a sua volta può avere dei sottogruppi: bianchi (bianchi e colori chiari), colorati (neri e altri colori), delicati (intimo e delicati), lana (lana, sintetico). Che mondo difficile. Ogni gruppo ha un tipo di lavaggio diverso e prima di procedere con qualsiasi di esso ricordati di: controllare sempre le etichette per verificare le temperature, di svuotare le tasche dei pantaloni o altro, di chiudere le cerniere, di girare a rovescio tutti i pantaloni e le maglie con disegni o inserti. Ricordati anche di riempire solo per i due terzi la lavatrice e lasciare sempre uno spazio affinché il bucato possa girare agevolmente all'interno del cestello.
Bianchi: se hai pochi panni puoi anche pensare ad un ciclo misto di bianchi e colori chiari ma sei hai la possibilità dividili in maniera da poter aggiungere, solo nei bianchi, un cucchiaio o una bustina di sbiancante. Se sono molto sporchi, sei una "zaccolona" e ti consiglio un lavaggio a 90° se, come spero, non sarai una "zaccolona" onde evitare anche sprechi di energia inutili, produci un semplice lavaggio a 60° decisamente più eco.
Colorati: anche in questo caso puoi lavare i sottogruppi insieme qualora non producessi abbastanza residui ma è sempre consigliabile lavare i capi neri o molto molto scuri da soli per poterli anche trattare con la cura che richiedono onde evitare che sbiadiscano velocemente, utilizzando prodotti specifici ed un ciclo a temperatura più bassa. Infatti se per i capi colorati ti consiglio una temperatura di 40° per i capi neri direi massimo 30. Aggiungi sempre nel bucato colorato la cartina acchiappacolori. Visto il DNA io non rischierei.
Delicati: vale l'incipit come sopra ma l'ideale è dividere l'intimo dal resto dei capi delicati. Principalmente per una questione di igiene in quanto è consigliabile aggiungere al ciclo un disinfettante. Entrambe i lavaggi comunque non devono superare i 30°. Ti consiglio, qualora tu avessi intimo molto delicato e pizzoso, di chiudere i ganci del reggiseno e mettere tutti i capi preziosi dentro ad una federa.
Lana: in questo caso se hai capi preferiti ai quali tieni in maniera particolare, portali in lavanderia, diversamente buttati con un lavaggio delicato a freddo senza, dico senza, centrifuga e stai serena tanto la popolazione degli gnomi del bosco è sempre felice di godere dei nostri errori.
Infine c'è il mistero dei calzini perduti e per questo ti rimando alla seconda parte:)
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