#FACCIOLAPASTA
Cara Amelia,
presumibilmente quando pensi "faccio la pasta" immagino consista nel "cuocio la pasta" perché passerei il "faccio la pasta" alla serie MOGLIE PER LA PRIMA VOLTA.
"Cuocere la pasta è semplice", pensai alla mia prima esperienza, di cui ricordo con senso di colpa i volti smarriti nonché schifati dei miei compagni di campeggio nella lontana estate della vacanza in Trentino. Gettai, in una pentola d'acqua bollente della dimensione di un cappello, due o forse tre manciate di sale grosso, dopodiché buttai, ad occhio e croce direi 2 kg di spaghetti poi andai a giocare con i miei amici. Dopo mezz'ora tornai e scolai la pasta che nel frattempo era diventata un blocco dalle sembianze pentolesche e dal gusto decisamente saporito. Per stemperare il tutto dopo aver spezzettato il blocco riducendolo a brandelli senza forma, lattiginosi e appiccicosi lo versai in una ciotolona, aprii un vasetto di passata di pomodoro e mescolai in maniera energica per confondere, colore, consistenza e sapore. Sono più che certa di avere ancora qualche sventurato commensale che mi minaccia durante i miei incubi notturni.
Sicuramente se qualcuno mi avesse istruito con elementari e basilari nozioni forse mi amerebbero tutti un pò di più.
Quindi cara Amelia non è tutto scontato.
Dopo aver applicato le direttive iniziali come vedi dal disegno ricordati che:
la scelta della pentola deve soddisfare le esigenze di spazio della quantità di pasta che pensi di cuocere, ricordati anche che la pasta una volta cotta cresce di dimensione. Quando devi salare la pasta e trovi indicazioni del tipo, "sale quanto basta" ovvero "sale quanto te pare", ti consiglio di metterne un pizzico e poi assaggiare l'acqua. Semmai aggiungere fino al raggiungimento di un grado di salatura accettabile e quanto mai tollerabile dal corpo umano. Ti ricordo anche che la pasta scotta fa massa oltre ad essere immangiabile, collosa e difficilmente digeribile, pertanto guarda sempre i tempi di cottura sulla confezione e togli almeno 4 minuti. Impara ad assaggiare e quando ti sembra quasi cotta allora è giusta, al dente, ottima per iniziare a condirla.
Considerando che il capitolo "faccio il sugo" non è ancora pronto hai due soluzioni: o apri un barattolo di ragù che ti ha lasciato la mamma in frigorifero o condisci la pasta con quei meravigliosi sughi pronti che basta versarli senza nemmeno scaldarli, oppure ancora più semplicemente aggiungendo olio e parmigiano, magari una sploveratina di pepe, se poi hai del cacio romano sei a cavallo. Se aggiungi il ragù della mamma ti consiglio di ripassare ovvero rimettere sul fornello acceso la pentola con la pasta, per dare modo al condimento di agire al meglio sul tuo piatto succulento.
Se vuoi farti dei nuovi amici, soprattutto all'estero, sfodera l'arte della pasta e socializzerai che è un piacere :))
Cara Amelia,
presumibilmente quando pensi "faccio la pasta" immagino consista nel "cuocio la pasta" perché passerei il "faccio la pasta" alla serie MOGLIE PER LA PRIMA VOLTA.
"Cuocere la pasta è semplice", pensai alla mia prima esperienza, di cui ricordo con senso di colpa i volti smarriti nonché schifati dei miei compagni di campeggio nella lontana estate della vacanza in Trentino. Gettai, in una pentola d'acqua bollente della dimensione di un cappello, due o forse tre manciate di sale grosso, dopodiché buttai, ad occhio e croce direi 2 kg di spaghetti poi andai a giocare con i miei amici. Dopo mezz'ora tornai e scolai la pasta che nel frattempo era diventata un blocco dalle sembianze pentolesche e dal gusto decisamente saporito. Per stemperare il tutto dopo aver spezzettato il blocco riducendolo a brandelli senza forma, lattiginosi e appiccicosi lo versai in una ciotolona, aprii un vasetto di passata di pomodoro e mescolai in maniera energica per confondere, colore, consistenza e sapore. Sono più che certa di avere ancora qualche sventurato commensale che mi minaccia durante i miei incubi notturni.
Sicuramente se qualcuno mi avesse istruito con elementari e basilari nozioni forse mi amerebbero tutti un pò di più.
Quindi cara Amelia non è tutto scontato.
Dopo aver applicato le direttive iniziali come vedi dal disegno ricordati che:
la scelta della pentola deve soddisfare le esigenze di spazio della quantità di pasta che pensi di cuocere, ricordati anche che la pasta una volta cotta cresce di dimensione. Quando devi salare la pasta e trovi indicazioni del tipo, "sale quanto basta" ovvero "sale quanto te pare", ti consiglio di metterne un pizzico e poi assaggiare l'acqua. Semmai aggiungere fino al raggiungimento di un grado di salatura accettabile e quanto mai tollerabile dal corpo umano. Ti ricordo anche che la pasta scotta fa massa oltre ad essere immangiabile, collosa e difficilmente digeribile, pertanto guarda sempre i tempi di cottura sulla confezione e togli almeno 4 minuti. Impara ad assaggiare e quando ti sembra quasi cotta allora è giusta, al dente, ottima per iniziare a condirla.
Considerando che il capitolo "faccio il sugo" non è ancora pronto hai due soluzioni: o apri un barattolo di ragù che ti ha lasciato la mamma in frigorifero o condisci la pasta con quei meravigliosi sughi pronti che basta versarli senza nemmeno scaldarli, oppure ancora più semplicemente aggiungendo olio e parmigiano, magari una sploveratina di pepe, se poi hai del cacio romano sei a cavallo. Se aggiungi il ragù della mamma ti consiglio di ripassare ovvero rimettere sul fornello acceso la pentola con la pasta, per dare modo al condimento di agire al meglio sul tuo piatto succulento.
Se vuoi farti dei nuovi amici, soprattutto all'estero, sfodera l'arte della pasta e socializzerai che è un piacere :))
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